Trattamento di animali, piante, cibo, farmaci, cristalli.
Reiki naturalmente può essere utilizzato anche per trattare animali, piante, cibo, medicinali, cristalli e oggetti vari.
Gli animali.
Gli animali possono essere trattati esattamente come gli esseri umani, sia in modo diretto che in modo mentale. Interrompere il trattamento quando il soggetto comincia a dare segni di irrequietezza o di nervosismo. Ricordiamoci che gli animali, non avendo preconcetti culturali di sorta, sono particolarmente sensibili alle energie sottili e comprendono se una persona è in grado di dare loro l'Energia di cui hanno bisogno, per cui gli animali domestici, quando ne sentono la necessità, vengono a "chiederci" di essere trattati: se ne stanno buoni buoni a ricevere Reiki sino a quanto decidono di averne ricevuto a sufficienza, e solo allora se ne vanno.
Le piante.
Quando si trattano le piante, quanto più sono piccole, tanto più evitare di trattare direttamente fogliame e fiori, per evitare il rischio di "bruciarli". Con le piante di appartamento trattare soltanto il vaso e il terriccio. Naturalmente se la pianta presenta un tronco legnoso, o comunque abbastanza robusto, è possibile trattarlo direttamente.
Il cibo.
Il cibo può essere trattato sia durante la preparazione, sia quando è già in tavola. Utilizzare i Simboli Cho-ku-rei e Sei-he-ki. Sulle bevande sono utili anche Zonar e Halu (Simboli Karuna Reiki). Il trattamento Reiki migliora le qualità organolettiche del cibo e ne aumenta la digeribilità (se però sei un cuoco mediocre, non sperare che Reiki faccia di te un "cordon bleu"...). Inoltre riduce, ma non elimina del tutto, gli effetti dannosi dei cibi non propriamente "sani", come le carni (soprattutto se provenienti dall'allevamento intensivo), i prodotti dell';agricoltura chimica, le preparazioni industriali infarcite di coloranti, conservanti e dolcificanti di sintesi, ma il buon senso consiglia, molto più semplicemente, di evitare di portarci in casa alimenti di questo genere, prestando più attenzione a ciò che acquistiamo nei negozi e rivolgendo la nostra scelta soprattutto agli alimenti provenienti dall'agricoltura biologica o biodinamica e ai prodotti industriali privi di additivi chimici. Si tratta di alimenti che ormai possono essere reperiti in molti supermercati, senza doversi rivolgere necessariamente agli esercizi commerciali specializzati e decisamente più costosi. È una scelta che comporta qualche sacrificio, anche di natura economica, ma che viene ripagata sia dal gusto migliore del cibo genuino, sia dai benefici che ne ricaviamo in termini di salute, soprattutto se all'acquisto oculato aggiungiamo un'alimentazione equilibrata e bilanciata, con un apporto calorico derivante principalmente da cereali e legumi, anziché da cibi animali, integrato dall'assunzione di verdure, sia crude che cotte, e frutta in abbondanza.
I medicinali.
È buona norma trattare con Reiki i farmaci, per aumentarne l'efficacia, ma soprattutto per ridurne gli effetti collaterali: si tiene la confezione del farmaco tra le mani (non dimentichiamo le norme igieniche!) e si lascia fluire Reiki per 1 o 2 minuti, inviando anche Cho-ku-rei e SHK; per i preparati iniettabili, trattare il farmaco quando è ancora nella fiala sigillata, non quando è già stato aspirato nella siringa, in modo da ridurre allo stretto indispensabile l'esposizione all'aria dell'ago.
I cristalli.
Reiki può essere utilizzato per aiutare a purificare i nostri amici cristalli prima di utilizzarli, in aggiunta alle varie tecniche di pulizia, come l'immersione in acqua e sale. Imponi le mani sul cristallo, o tienilo tra le mani, e lascia fluire Reiki; invia Cho-ku-rei e poi Sei-he-ki, mantenendo la visualizzazione del Simbolo per uno o due minuti, chiedendo al cristallo di lasciar andare ogni energia estranea ed eventuali programmazioni. Chi ha Karuna può aggiungere Halu per rafforzare l'azione di "pulizia" e Rama per riconnetere il cristallo con l'energia della Terra
Dopo averlo purificato, possiamo caricarlo continuando ad inviargli Reiki e utilizzando Cho-ku-rei.
A nostro avviso è meglio evitare di "programmare" i cristalli, perché hanno comunque una loro energia specifica e non c'è bisogno di spiegare loro cosa devono fare. Se proprio non siamo capaci di lasciar fare all'Energia, evitiamo di "crearci karma" programmando un cristallo perché faccia guarire Tizio o Caio dalla tal malattia, ma, mentre stiamo pulendo il cristallo, mettiamo l'intenzione che la pietra aiuti la persona a comprendere le motivazioni profonde della propria malattia.
La vera "programmazione" di un cristallo consiste nel dare a noi stessi, o comunque a chi usa la pietra, una precisa motivazione del perché usare quel cristallo, quella pietra. Se porto un granato almandino devo essere consapevole che sto lavorando sul primo chakra e sul radicamento; se uso un quarzo citrino devo portare la mia consapevolezza al riequilibrio del terzo chakra, mentre con una tormalina rosa devo essere consapevole che sto "caricando" il cuore di energia, e via di questo passo. Se mettiamo un blocco di quarzo rosa in camera da letto per favorire un sonno tranquillo, non c'è bisogno di programmarlo in questo senso, perché questo è un lavoro che il cristallo sa già fare benissimo da solo: semmai dobbiamo essere noi a connetterci con la sua energia per favorire il nostro sonno...
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